Un nuovo modo di comunicare il Franchising
Un nuovo modo di
comunicare il Franchising
LiFE cucine

Franchising cucine, come aprire un punto vendita e a chi affiliarsi: il brand LiFE Cucine

Aprire un franchising di cucine potrebbe essere un’idea valida e molto redditizia per mettersi in proprio nel settore dell’arredamento casa.

Ad oggi, i franchisor e i marchi prestigiosi che adottano una strategia distributiva di questo tipo sul territorio non mancano ed è per questo che approfondiremo i dettagli di questa particolare formula di affiliazione commerciale.

In merito, c’è subito da dire che si tratta di un progetto ambizioso dove passione e impegno del franchisee sono fondamentali ma non sufficienti per arrivare al successo. 

Una concorrenza elevata, l’investimento economico per avviare il punto vendita, le competenze necessarie per gestire l’attività e molti altri fattori rendono, infatti, questo settore più complesso di altri. 

Dopo aver fatto una breve analisi dei dati degli ultimi tre anni e aver individuato le tendenze che vanno per la maggiore e soddisfano al meglio le esigenze dei consumatori, vedremo quindi:

  • i vantaggi dei franchising di cucine
  • cosa serve per aprire una nuova attività di questo tipo
  • i costi e gli investimenti
  • un esempio di franchising successo.

Franchising: dati del settore arredamento e cucine

Se la Francia ha registrato un +20% nelle vendite delle cucine relativamente all’anno 2021, Assofranchising Italia ha rilevato per il macrosettore casa – che comprende anche la vendita di arredamento e cucine in franchising – un +5% nel 2022 con un giro d’affari complessivo vicino al miliardo e mezzo di euro.

E, dopo questa esplosione eccezionale, si sta oggi assistendo a una normalizzazione del mercato che però non deve spaventare gli aspiranti franchisee. 

L’intero settore immobiliare – che comprende sia l’acquisto di nuove abitazioni che la ristrutturazione di case esistenti – sta, infatti, rallentando ma ciò non significa che stia andando verso una fase di stagnazione o di recessione. 

Quali sono i trend di settore?

La cucina è quasi sempre la stanza più costosa da arredare e il consumatore, in genere, è disposto a spendere di più perché si tratta di un ambiente domestico molto particolare e ricco di significati.

È un luogo sempre vivo, rappresenta la convivialità, esprime la personalità degli abitanti della casa, custodisce  il cibo (fonte di benessere per ognuno di noi) ed è uno spazio dove poter essere creativi e divertirsi.

I trend di settore da tenere in considerazione se si desidera aprire un negozio di cucine in franchising indicano che:

  • sta aumentando la richiesta di cucine realizzate su misura e personalizzate;
  • il cliente-tipo predilige materiali ecosostenibili e a basso impatto sull’ambiente; 
  • ci si aspetta che le tecnologie digitali migliorino di molto la customer experience.

Franchising cucine: tutti vantaggi di questa affiliazione commerciale

Mettersi in proprio per aprire uno showroom di arredamento indipendente potrebbe rivelarsi un azzardo, ma tutto cambia se si sceglie di aprire un franchising di cucine dato che l’affiliazione commerciale offre nuovamente innumerevoli vantaggi per avviare un’attività.

Diventare franchisee grazie a questa formula permette, infatti, di:

  • utilizzare un marchio già affermato sul mercato e riconosciuto dai clienti, evitando di dover partire da zero e riducendo il rischio d’impresa
  • utilizzare un modello di business funzionante (con relativo know how) perché già collaudato dal franchisor in precedenza
  • beneficiare di formazione e supporto costanti da parte del franchisor in termini di tecniche di vendita, marketing e promozione, gestione del punto vendita ma non solo
  • dover sostenere un investimento iniziale minore rispetto a quello necessario per avviare un’attività indipendente, dove tutto grava esclusivamente sull’imprenditore
  • non dover pensare e investire in marketing e comunicazione perché centralizzati, dato che è compito dell’affiliante curare la brand identity nel franchising.

Cosa serve per aprire un franchising di cucine

Se il progetto è quello di entrare nel settore dell’arredamento con un franchising di cucine, ti sarà utile sapere cosa serve per aprire dato che non si tratta di un’affiliazione commerciale qualunque.

Come prima cosa, è necessario individuare il franchisor di cucine giusto e tra i fattori da considerare non dovresti trascurare:

  • stile, design e fascia prezzo dei prodotti (aprire uno showroom di cucine moderne è diverso dall’aprire un negozio di cucine classiche)
  • la reputazione del franchisor e il suo posizionamento di mercato
  • il modello di business proposto e il format, ovvero il pacchetto e gli asset compresi nel contratto di franchising (come, ad esempio, l’esclusiva di zona, la consulenza iniziale per effettuare una ricerca di mercato e gli studi di fattibilità, il supporto e la formazione).

Dopo aver trovato l’affiliante, bisogna pensare all’ubicazione: anche la location dove aprire un negozio in franchising di cucine deve soddisfare delle caratteristiche specifiche.

Lo showroom dovrebbe avere una posizione strategica, ovvero trovarsi in una zona di passaggio e ad alta visibilità oltre che avere un buon bacino d’utenza adeguato ma non solo: è importante anche che sia facilmente raggiungibile in auto e con mezzi pubblici.

Inoltre, la struttura dovrà avere dimensioni adeguate per ospitare un negozio di cucine e l’esposizione – si parla di un minimo di 400/500 metri quadrati – ed essere conforme alle normative vigenti.

Infine, il franchisee dovrà osservare gli adempimenti fiscali e burocratici richiesti per aprire un franchising di cucine come ad esempio l’apertura della partita IVA, l’iscrizione al Registro delle Imprese, la comunicazione di inizio attività al Comune di residenza, la richiesta dell’autorizzazione per l’insegna.

Passiamo ora ai requisiti economico-finanziari.

Quanto costa aprire un punto vendita in franchising di cucine?

I costi per un franchising di cucine dipendono da diversi fattori ma cercheremo, comunque, di dare delle indicazioni di massima sulle voci da inserire nel business plan e indispensabili per capire se ci sono i requisiti economici per aprire.

A tal fine si dovrebbero sempre considerare: 

  • il marchio franchisor: in genere più un brand è noto e affermato nel settore più l’investimento iniziale è alto (per il settore dell’arredamento si parla di un minimo di 50.000 euro e si può superare il milione di euro)
  • cosa comprende il format scelto per aprire il franchising di cucine: è una formula chiavi in mano oppure l’imprenditore affiliato deve sostenere degli investimenti ulteriori oltre alla fee d’ingresso? 
  • il costo relativo allo studio di fattibilità commerciale e di fattibilità economica (se non previsto dal format quindi se manca il supporto del franchisor)
  • il costo di affitto o di acquisto della struttura che ospiterà il negozio in franchising di cucine (ovviamente su questo valore e incideranno la metratura e l’ubicazione sul territorio)
  • i costi di gestione dell’attività relativamente alle utenze, al costo del personale, al magazzino e all’inventario, alle royalty da versare periodicamente al franchisor, agli eventi per promuovere il negozio e attirare i clienti e a molto altro.

Un’accurata pianificazione economico-finanziaria è indispensabile per capire se conviene aprire un punto vendita in franchising di cucine, se si dispone del capitale iniziale e se, eventualmente, sussistono i requisiti per accedere al credito, a contributi a fondo perduto o a finanziamenti a tasso agevolato.

Esempio di franchising cucine di successo: LiFE Cucine

Dopo aver fatto questa panoramica generale sui franchising di cucine, ci sembra utile riportare un caso di successo molto particolare ovvero quello dei punti vendita LiFE Cucine.

Questo franchisor è nato nel 2012 e ad oggi è presente con i suoi showroom affiliati in tutto il centro nord Italia, con la caratteristica unicità di essere il primo franchising ad occuparsi esclusivamente della distribuzione di cucine sul territorio nazionale.

La proposta di affiliazione offre un’esclusiva di zona e si rivolge sia agli imprenditori già attivi nel settore dell’arredamento sia ai potenziali investitori che desiderano diventare franchisee beneficiando di un margine del 15% superiore rispetto alla media nazionale di settore.

L’investimento minimo necessario per affiliarsi è di 80 mila euro mentre la superficie dei negozi può variare dai 250 ai 350 metri quadri. Inoltre, il format comprende il gestionale di proprietà, il know-how aziendale, la progettazione e l’allestimento dello store, le campagne promozionali, la selezione, la formazione e l’affiancamento continuo del personale, e molto altro.