Ricondizionato è bello, soprattutto quando si parla di telefoni cellulari. Acquistare un dispositivo usato, ma ancora in buone condizioni e spesso in garanzia, è una scelta che sempre più italiani stanno facendo. Perché fa bene all’ambiente, ma anche alle tasche di chi compra.
Telefoni ricondizionati: cresce il trend in Italia
Secondo alcune analisi di mercato, questo trend è dato in crescita dell’80% entro fine anno, con un totale di circa 35mila cellulari ricondizionati venduti solamente nel nostro paese. Anche il mondo del franchising presidia questo segmento. Uno dei principali player è iRiparo, che nel 2019 ha lanciato il brand Uzed, specializzato proprio nella vendita di telefoni ricondizionati.
“Attraverso Uzed vendiamo cellulari ricondizionati e altri prodotti elettronici, sia online, sia nei punti vendita – spiega Carloalberto Rolando, fondatore di iRiparo – I clienti apprezzano la qualità e il risparmio rispetto ai dispositivi nuovi, anche perché possono contare sulla garanzia iRiparo di 12 mesi e su una rete di punti assistenza diffusa sul territorio. Nel 2023 abbiamo già venduto migliaia di cellulari ricondizionati, con in testa l’ iPhone XR, tra tutti il modello più gettonato” .
iRiparo: tra franchising e punti vendita diretti
Attualmente iRiparo ha più di 400 punti vendita, tra Italia, Francia, Spagna e Germania. Di questi il 90% circa sono in franchising. Tutto nasce nel 2007 a Saluzzo, quando Rolando ha un’intuizione: l’iPhone avrebbe cambiato il mondo, ma non esisteva ancora una generazione di tecnici in grado di mettere mano sui primi smartphone e su quelli che sarebbero arrivati a seguire. All’epoca il tema dei rifiuti elettronici non esisteva, oggi invece è una questione globale.
“L’economia circolare è un tema su cui gli italiani sono sempre più attenti. In tanti preferiscono riparare invece che ricomprare. Nel 2023 abbiamo aumentato notevolmente i ricavi rispetto all’anno precedente. Un incremento dovuto principalmente a due fattori: la forte richiesta di prodotti usati ricondizionati e l’apertura di nuovi punti vendita”.
Un anno, quindi, all’insegna della crescita per iRiparo che apre a un 2024 ambizioso:
“Vogliamo aprire almeno 50 nuovi punti vendita in tutta Europa entro la fine del prossimo anno – conclude sempre Carloalberto Rolando – In questo modo rafforzeremo ulteriormente la nostra presenza nei mercati europei. Stiamo anche preparando il terreno per lanciare nuovi servizi in campo assicurativo”.
Cosa serve per aprire un negozio iRiparo?
Attualmente il costo medio per avviare un punto vendita in franchising iRiparo è di circa 25.000 euro tutto incluso. L’imprenditore non deve necessariamente avere competenze tecniche specifiche, perché è il franchisor a farsi carico di tutta la formazione necessaria. Di sicuro, però, serve passione per l’elettronica e per la sostenibilità ambientale.
Se, invece, siete alla ricerca di un lavoro da dipendente, sappiate che iRiparo impiega già oltre 1000 persone, tra sede centrale e negozi. Dagli addetti vendita ai tecnici riparatori, dai magazzinieri ai commerciali, trovate molte posizioni aperte sul sito aziendale.
Insomma, riparare e riutilizzare dispositivi elettronici non fa bene solo all’ambiente. Fa bene anche a chi vuole lavorare e fare impresa.