In base al monitoraggio di settore realizzato da Bain&Co. per i ristoranti in franchising si sta assistendo ad una forte crescita e durante il tempo libero i consumatori sono sempre più propensi a frequentare le catene di ristorazione, che ormai hanno superato gli 11 mila locali in Italia.
Più nello specifico, ad oggi i franchisee rappresentano circa l’11% del mercato con un giro d’affari pari a 9,9 miliardi di euro e registrano quasi un raddoppio della loro quota rispetto al 2011 (quando si parlava di una presenza del 5,8% con 4,2 miliardi di euro di fatturato complessivo).
Inoltre, nel periodo che va dal 2018 al 2022 sono state condotte e concluse 28 operazioni di M&A nel settore della ristorazione commerciale e ci si aspetta che questo trend continui anche nel corso dei prossimi anni.
Sempre per Bain&Co. e con un occhio sul futuro, infine, il consulente Gennara Zatelli è decisamente positivo: “Il settore Horeca dovrebbe continuare a crescere nel 2024 a un tasso di circa il 4-5% a valore, nonostante un inizio a rilento in alcuni comparti. Si stima che la componente prezzo contribuirà anche nel 2024 alla crescita del settore, anche per l’effetto trascinamento dovuto all’eredità del 2023”.
Inflazione in calo nel 2023 per il settore Horeca
Dopo il Covid e i conseguenti disagi, nel 2023 il settore Horeca ha registrato una stabilizzazione importante: infatti, l’inflazione, che nel 2022 aveva raggiunto l’8,1%, è calata nel 2023 portandosi al 5,7%.
E in questo contesto i ristoratori sono chiamati a fare un’importante scelta strategica per affrontare il futuro ovvero capire se mantenere i prezzi costanti (aumentando i margini e concentrandosi su categorie/occasioni dove c’è una minore sensibilità al prezzo) oppure aumentare i volumi (introducendo promozioni e/o prezzi più bassi per prodotti e servizi relativamente ai quali i consumatori sono più sensibili alle variazioni di prezzo).
In aggiunta, bisogna segnalare che le sfide non sono finite a causa della difficoltà nel trovare personale qualificato da assumere.
Perché le catene in franchising sono avvantaggiate
Il settore della ristorazione in Italia è caratterizzato da un’elevata frammentazione e le catene in franchising sono avvantaggiate rispetto agli imprenditori in proprio.
Infatti, facendo leva su dimensione e scalabilità per investire in marketing, offrono prezzi competitivi e hanno le risorse per adottare soluzioni digitali più avanzate rispetto ai ristoratori indipendenti.
“La ristorazione italiana ha nella micro e piccola impresa il cardine del proprio tessuto imprenditoriale. Negli ultimi anni abbiamo assistito, tuttavia, a una significativa crescita della ristorazione in catena che nel 2023 è arrivata alla soglia degli 11.500 esercizi distribuiti sull’intero territorio nazionale con una spiccata prevalenza al Nord. A fianco di grandi player nazionali ed internazionali si stanno facendo spazio anche piccoli operatori nazionali che già contano oltre un terzo della rete”, ha aggiunto Aaron Gennara Zatelli, partner di Bain&Co.
In altre parole, ciò significa che si sta assistendo all’espansione delle mini-catene: infatti, in Italia ad oggi sono presenti oltre 600 gruppi/aziende con oltre 850 format/insegne a cui potersi affiliare.
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