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Ristorazione in franchising: il 40% della Gen Alpha va al fast food

Abbiamo parlato diverse volte di ristorazione in franchising e delle redditizie opportunità che questo settore offre sia ai franchisor, con un format vincente da proporre sul mercato, sia ai franchisee che decidono di investire. 

Ma oggi abbiamo la possibilità di fare un’analisi più mirata e più orientata verso il futuro grazie all’indagine effettuata da Pixpay che coinvolge la Generazione Alpha, ovvero tutti i bambini e i ragazzi (di entrambi i sessi) nati dal 2010 in poi.

Questo campione di giovanissimi, infatti, rappresenta le scelte di una fetta consistente della popolazione mondiale e sarebbe assolutamente sbagliato non tenerlo in considerazione dato l’enorme oltre che crescente potere d’acquisto di cui dispone. 

Dove spende i soldi la Gen Alpha: il Barometro Pixpay

Pixpay è una startup francese che opera nel settore del cosiddetto teen banking ed è stata creata con l’obiettivo di fornire uno strumento di pagamento adatto a soddisfare gli stili contemporanei di consumo di tutti coloro che hanno dai 10 anni d’età in su.

L’indagine ha preso in considerazione più di 500.000 transazioni eseguite durante l’anno scolastico appena conclusosi – quindi nel corso dell’arco temporale che va da settembre 2023 a giugno 2024 – al fine di analizzare come viene spesa la paghetta e il modo in cui viene gestito il denaro.

Da quanto emerso, il paniere dei consumi è caratterizzato da uno stile di vita assolutamente “fast” dove i brand preferiti dalle ragazze sono Shein, McDonald’s e Apple – oltre a Deliveroo, Amazon, Subdued, Tezenis, Uber, Zara e Vinted – mentre i brand preferiti dai ragazzi sono McDonald’s, Apple e Playstation – oltre a Google, Deliveroo, Amazon, Vinted, Shein, Steam Games, Burger King.

Per concludere questa panoramica molto interessante sia per i franchisor che per i franchisee, è utile riportare che secondo il Barometro Pixpay le paghette della Gen Alpha vengono spese:

  • nell’acquisto di cibo per il 40% (il valore è da ripartire in ristoranti per il 16%, supermercati e negozi di generi alimentari per il 13% e fast food per l’11%);
  • in vestiti e accessori per il 21%;
  • nel settore bellezza e benessere per il 6%.

Il 45% delle transazioni avviene attraverso mobile payment

Un altro dato importante emerso da questo studio riguarda le modalità di pagamento preferite dalla Gen Alpha: le carte si usano e stanno registrando una crescita ma è il mobile payment a sbalordire – ovvero il pagamento attraverso smartphone grazie a servizi come Google Pay e Apple Pay – e a coprire il 45% delle transazioni.

In Italia gli adolescenti eseguono in media al mese 4 pagamenti elettronici con un importo medio di 12,25 euro per ogni transazione e più precisamente, suddividendo i dati raccolti per fascia d’età, emerge quanto segue:

  • chi ha tra i 10 e i 12 anni esegue 2 transazioni
  • chi ha tra i 12 e i 14 anni esegue 4 transazioni
  • chi ha tra i 14 e i 16 anni esegue 5 transazioni
  • chi ha tra i 16 e i 18 anni esegue 5,5 transazioni

Ed è il 30% dei ragazzi ad acquistare online contro il 18% delle ragazze.

Inoltre, per quanto riguarda il fronte del risparmio, l’indagine ha rilevato che solamente l’11% della Gen Alpha riesce a gestire il denaro riuscendo a risparmiare mediamente 96 euro durante i mesi di scuola (quindi da settembre 2023 a giugno 2024). In Italia, i più bravi sono i ragazzi che risparmiano sempre in media 108 euro contro gli 85 euro delle ragazze.

Infine, il Barometro Pixpay evidenzia che è ben il 41% degli appartenenti alla Gen Alpha a ricevere regolarmente dei soldi dalla famiglia (a cadenza settimanale o mensile) e in alcuni casi anche qualche extra sulla base dei meriti come i buoni voti a scuola e la partecipazione alle attività domestiche.

Fattori che spingono la Gen Alpha verso la ristorazione in franchising

Ci è sembrato utile fare questa panoramica su come spende e su come gestisce il denaro la Gen Alpha perché, come accennavamo all’inizio, questa fetta della popolazione ad oggi ancora minorenne non è altro che il consumatore adulto del futuro.

Tornando alla ristorazione in franchising, ecco perché ai nati dal 2010 in poi piace frequentare con regolarità e fast food:

  • comodità e velocità: il fast food soddisfa le esigenze tipiche di un ritmo di vita frenetico;
  • spinta da parte dei media e dei canali social: il marketing sottolinea il divertimento e la componente moda dell’andare al fast food;
  • esperienza: il fast food si associa a socialità e condivisione.
  • mancanza di tempo: sono in molti a non avere tempo per cucinare o a non essere in grado di farlo.

Il franchising McDonald’s si riconferma vincente

Come è emerso dal Barometro Pixpay McDonald’s è un brand molto apprezzato dai nati dagli anni 2000 in poi ed è per questo che entrare nel business della ristorazione in franchising con questo format Made in USA potrebbe rivelarsi una soluzione redditizia nel tempo

Unirsi al franchising McDonald’s è un’opportunità a cui pochi imprenditori selezionati possono accedere e i punti forti del contratto di affiliazione commerciale possono essere così riassunti:

  • una partnership di lungo termine (fino a un massimo di ben 20 anni);
  • formazione continua con corsi gratuiti tenuti presso la sede del franchisor;
  • supporto operativo e accesso diretto alla catena di approvvigionamento McDonald’s;
  • campagne pubblicitarie realizzate dalla casa madre.

Se pensi ti possa interessare e vuoi approfondire, scopri da qui come funziona e come si fa per aprire un ristorante in franchising McDonald’s.