La consapevolezza circa l’impatto ambientale causato dagli allevamenti intensivi, la ricerca di una dieta più sana ed equilibrata oltre che ricca di frutta e verdura e la crescente attenzione in merito al benessere degli animali sono solo alcune delle motivazioni che stanno portando alla crescita del settore plant based.
In questo insight approfondiremo quanto riscontrato da Good Food Institute Europe (GFI) e scopriremo un franchising vegano emergente su cui investire per avviare un nuovo business.
Good Food Institute Europe: analisi, ricerca e dati
Quando si parla di plant based ci si riferisce a tutti quei prodotti alimentari a base vegetale quindi adatti alle diete vegetariane come anche a quelle vegane e più semplicemente per chi più o meno frequentemente cerca un’alternativa saporita e gustosa al cibo di origine animale.
Nella sua analisi la Good Food Institute Europe ha preso in esame le vendite al dettaglio di 7 famiglie di prodotti a base vegetale – carne, latte, formaggio, yogurt, gelato, dessert e panna – rilevando per il 2023 una crescita del +16,1% rispetto al 2021 e del +8% nel 2022 ma non solo.
Anche i dati parziali che riguardano il periodo compreso tra gennaio e aprile 2024 sono in salita rispetto agli stessi mesi dell’anno appena trascorso indicando quali prodotti plant based, cioè a base vegetale, sono entrati in modo stabile a far parte delle abitudini degli italiani.
E questo è avvenuto nonostante il periodo sia segnato dall’inflazione, afferma Francesca Gallelli ovvero la consulente incaricata alle relazioni istituzionali da GFI Europe.
Carne e latte a base vegetale sono le categorie più solide
Continuando ad analizzare i dati raccolti dalla Good Food Institute Europe, si evince che la carne plant based e il latte a base vegetale sono le due tipologie di prodotto più solide e più acquistate rappresentando il 49% e il 31% del totale a valore delle vendite (sempre restando all’interno delle categorie di settore prese in considerazione).
Inoltre, un altro dato molto forte indica che il latte e le altre bevande a base vegetale hanno conquistato il 7,4% del mercato totale del latte (che comprende sia i prodotti plant based sia quelli di origine animale).
Infine, la crescita più rilevante si è registrata nella nuova categoria dei formaggi vegetali che segna un incremento nelle vendite pari al 77% relativamente al biennio 2021-2023.
Prezzi alti: un problema da risolvere per il settore plant based
Se è vero quanto abbiamo visto finora, ovvero che i prodotti a base vegetale sono sempre più presenti sulle tavole di quella fetta di italiani particolarmente attenti alla salute e alla sostenibilità ambientale, è vero anche che esistono dei problemi da risolvere per quanto riguarda i prezzi.
Gli esperti di settore non hanno dubbi in merito e sono convinti che per arrivare a volumi di vendita davvero importanti è necessario che i prodotti plant based rientrino nella stessa fascia prezzo delle alternative di origine animale per poter essere competitivi ma non solo.
Secondo Francesca Gallelli dovrebbero intervenire direttamente i legislatori promuovendo la cosiddetta diversificazione proteica e garantendo pari opportunità all’interno del mercato alimentare da un lato ed eliminando le restrizioni dal punto di vista delle etichettatura di prodotto quando superflue dall’altro.
Solo in questo modo, infatti, sarà possibile avere un sistema alimentare più sostenibile e offrire ai consumatori una scelta di prodotti più ampia oltre che economicamente accessibile.
Settore plant based e comunicazione
Per quanto riguarda la questione della comunicazione, c’è da dire che nel 2023 il Governo ha vietato l’utilizzo dei termini legati alla carne convenzionale – come, ad esempio, bistecca o hamburger – per i prodotti a base di carne vegetale creando non poca confusione nel consumatore (che trova più difficile comprendere il prodotto plant based senza una naturale associazione) e danneggiando le aziende produttrici.
Con un sondaggio realizzato da YouGov nel 2024, però, gli italiani si sono dimostrati molto aperti al settore: infatti, il 69% ritiene appropriato l’uso di termini come “hamburger” e “latte” anche se gli alimenti sono plant based e il 68% afferma che le aziende dovrebbero poterli usare liberamente.
Infine, il 70% dei soggetti intervistati ritiene che il consumo abituale di carne in Italia sia eccessivo e addirittura il 60% ha intenzione di ridurre o eliminare del tutto la carne di origine animale dalla propria dieta nell’arco dei prossimi due anni.
Flower Burger: la catena in franchising vegana di burgherie
Se vuoi investire in settore come il plant based con un elevato potenziale in termini di business, la catena in franchising vegana di burgherie gourmet Flower Burger potrebbe essere l’opportunità che stai cercando.
Infatti, ad oggi sono stati aperti più di 20 punti vendita tra Italia, Olanda e Francia ma la rete è in espansione, le vendite nel 2023 hanno superato i 10 milioni di euro nel 2023 e l’obiettivo è quello di raggiungere i 15 milioni nel 2024.
Inoltre, la casa madre offre ai propri affiliati supporto, formazione, affiancamento, campagne promozionali e molto altro.