fare franchising

Ma chi c@z!z!o ti ha detto di fare franchising!

Uno dei compiti più difficili di chi, come me, si occupa di consulenza nel mondo del franchising, è far capire, all’imprenditore che hai davanti, che le manie di divismo l’han fottuto. 

Capite che ogni tanto ve lo devo dire? Non è che mi diverto a vedervi giocare con le meduse, ma bisogna fare una scelta tra l’empatia e il business. Se da una parte sono davvero dispiaciuta quando si palesano persone turlupinate, siano esse franchisor o franchisee, dall’altra mi chiedo «ma tu, imprenditore, perché lo hai fatto?».

La fiducia è la madre della disattenzione

Perché hai deciso di trasformare il tuo business in una franchise? Aspetta, lo so.

Probabilmente hai ricevuto un messaggio su una delle tue pagine Social, ma se conosco bene il sistema, sarà quella di Facebook. 

E il messaggio recita:

Ciao, vi seguo da un po’ di tempo (coccole all’Ego), ho visto che per ora siete presenti solo su (città a piacere) con questo marchio giusto? Ma se mi segui da un po’ che me lo chiedi a fare?

È un peccato che non siate anche in altre provincie italiane, perché un progetto come il vostro ha un ottimo potenziale. Scusa, quale progetto? Quello architettonico? 

Io sono XX della YYY e mi occupo di selezionare brand di attività locali promettenti per uno sviluppo nazionale e internazionale. (me cojoni!) Ti scrivo perché la formula del franchising è la più SEMPLICE (HAHAHAHAHAH scusate, qui sono morta) per ampliarsi e potreste farlo anche domani, se affiancati nel modo corretto.

Ti interessa approfondire? 

Posso darvi il mio numero, così facciamo due parole, ok?

A parte sperare che un contatto dalla pagina di FB potesse essere una prenotazione per 10 persone, più che due parole ci starebbero bene due badilate.

‘Spetta, poi abbiamo le sponsorizzate in pieno stile fuffaguru. Copione uguale ai guri degli e-commerce done-for-you (che prima erano guru degli NFT, prima ancora delle criptovalute e prima ancora della blockchain… quando fai del riciclo un’arte). I numeri 1 in Europa (non si sa detto da chi, ma qui sembra essere sempre una gara a chi ce l’ha più lungo), che a 18 anni hanno già creato la loro franchise con più di 200 affiliati (anche se non è dato sapere quale o che fine abbia fatto), citati da Forbes senza dire che è un pubbliredazionale e che girano sulla Ferrari.  

I pilastri della loro promessa sono successo, facile e veloce… ma solo se lo fai con loro, ça va sans dire. Ora, messo così fa sorridere vero? Trasuda ciarpame e paccottiglia. Basterebbe fare un po’ di ricerca per vedere chi è il genio dietro a queste proposte, ma sembra che vi colga la malattia del bradipo corredata dalla spinta evolutiva di una vongola… e non lo fate.

Mettetevi a dieta!

Eppure, vuoi per ingenuità, vuoi per un desiderio di riscatto, vuoi perché si vuole dimostrare qualcosa, molti ci cascano. Si fanno tirare per la giacchetta. Cadono nell’idea che il franchising sia una soluzione.

Non le aziende strutturate. Quelle hanno più teste sul piatto che lavorano all’unisono con gli obiettivi aziendali e fanno del franchising una scelta di strategia: una integrazione a valle, una sostituzione della rete vendita attuale, una penetrazione del mercato più capillare, etc. 

Sono i piccoli imprenditori, gli startupper che pagano le conseguenze più pesanti della loro fame di successo, facile e veloce. Vi siete mai chiesti se gli obiettivi di questi Numeri 1 siano gli stessi che avete voi? Non è che magari (e dico magari né, ipotizzo) il loro interesse sia quello di mungervi come una mucca viola e poi scaricarvi appena, rifilato l’ennesimo corso/servizio/sal’c**zo, emergono problemi, anche sostanziali, concludendo con un «sei tu che non sei capace» (cosa purtroppo avvenuta ☹).

Come esistono le leggi di natura, esistono anche le leggi del mercato. In fin dei conti, il mercato è fatto dagli esseri umani e, fino a prova contraria, anche noi sottostiamo alle leggi della natura. Potete costruire un aereo meraviglioso, che però non decollerà se non rispettate le leggi della fisica.

E il mondo del franchising non fa differenza. Se ne violate le regole, sappiate che lo state facendo a vostro rischio e pericolo.

Quindi, a tutti coloro che si sono persi quell’attimo di pensiero razionale e si sono fatti ingolosire da promesse smodate, oltre al consigliare di mettersi a dieta, ripropongo la citazione di De Andrè: dall’ingenuità possono nascere dei piccoli miracoli… o anche delle grandi stronzate.

Articolo a cura di Mara Licia Frigo, professionista e consulente nel mondo imprenditoriale da oltre 20 anni. Eletta tra i Top 100 Franchise influencer 2023 su LinkedIn, dal 2011 entra nella famiglia di Quadrante, storica società di consulenza nel mondo del franchising. Specializzata nello sviluppo nazionale ed internazionale di progetti in franchising, titolare di Valutando, software di profilazione per affiliati, affianca gli imprenditori nel loro disegno strategico. Non le manda a dire, perché sa che il solo nome «franchising» non è garanzia di successo.