fit and go marco campagnano

Fit and Go: il franchising dell’allenamento rapido e tech

Tenersi in forma con allenamenti brevi. Bastano 20 minuti a settimana (10 per la prima volta), grazie all’utilizzo di macchinari all’avanguardia. Il tutto con la supervisione di un personal trainer altamente qualificato e specializzato nell’allenamento.

È questa la formula di Fit and Go, marchio di boutique fitness nato a Roma 8 anni fa e oggi diffuso in molte città italiane. Siamo andati in uno dei loro centri per capire come funziona. La scelta è caduta sul Fit and Go di via Torelli Viollier, a Roma, vicino alla stazione Tiburtina.

Fit and Go franchising: come funziona nei centri

Ad accoglierci con simpatia e professionalità la personal trainer Sara. Si comincia con il kit di benvenuto: calzoncini, maglietta, calzini e ciabatte le fornisce il centro. Sono inclusi nel costo della lezione. Ogni utente poi ha una propria cabina spogliatoio, con tanto di doccia privata. Si comincia con la bilancia intelligente che non solo ci pesa, ma realizza anche un completo esame impedenziometrico, un esame cioè che in pochi istanti permette di valutare la composizione corporea. In questo modo il personal trainer potrà creare un piano di allenamento su misura del nostro corpo e dei nostri obiettivi. La bilancia è implacabile, per cui qui è meglio prenderla con filosofia… 

Dopodiché c’è la vestizione: abbiamo scelto di provare il loro allenamento con elettrostimolazione, probabilmente il prodotto più noto di Fit and Go, per cui dobbiamo prima di tutto indossare il giubbotto e le fasce con gli elettrodi. Ogni singola componente viene bagnata, prima di essere indossata. Tra l’acqua sulla tuta e il sudore dell’allenamento, la doccia finale sarà obbligatoria.

L’allenamento inizia con la regolazione dell’elettrostimolazione nei vari distretti del corpo, dalle gambe fino alle spalle e alle braccia. Il personal trainer regola l’intensità dell’impulso , facendo in modo che il formicolio si senta bene, ma senza creare fastidio. Dopodiché si parte. Squat, tirate con elastici, plank: sono solo alcuni degli esercizi che andremo a fare, seguendo i comandi del personal trainer abbinati, e quindi amplificati, dalla contrazione passiva. In pratica, grazie alla stimolazione, si reclutano molte più fibre muscolari in ogni singolo esercizio e si allenano 300 muscoli contemporaneamente. Per capirci è come lavorare con carichi pesanti, ma senza utilizzare pesi. L’allenamento dura poco, ma si sente che i muscoli hanno lavorato. A questo punto non resta che correre in doccia, sapendo di aver raggiunto il nostro obiettivo: ci siamo allenati in soli 20 minuti!

“Fit and Go è nato proprio per massimizzare i risultati, allenandosi in poco tempo – spiega Marco Campagnano, founder del marchioL’idea è nata durante un mio viaggio in Germania: lì esisteva già una grande catena di centri, come quella che sarebbe poi diventata Fit and Go. Ho subito pensato di replicare il format in Italia. Ero già attivo nel campo del franchising, nel settore estetica e beauty, per cui mi sembrava uno sviluppo naturale. Però portare in Italia la catena tedesca non è stato possibile, così ho deciso di partire da zero. È stato un gran lavoro, ma anche la miglior decisione che potessi prendere”. 

Oggi quanti centri avete? Chi si allena da voi?

“Siamo a 94 fitness boutique, concentrate principalmente nel Lazio e in Campania. Siamo il primo marchio in Italia nel nostro settore e il secondo al mondo per numero di punti aperti. Sei punti sono diretti, tutto il resto in franchising. Offriamo allenamenti diversificati e adatti a chiunque voglia mantenersi in forma, ma abbiamo una clientela principalmente femminile”.

Puntate molto sul franchising per crescere. Cosa serve per aprire un vostro centro? Quanto costa?

“Servono solo due cose: la passione per il fitness e la disponibilità di un locale adeguato. A tutto il resto pensiamo noi: dagli arredi ai macchinari, dalla formazione ai finanziamenti a tasso zero. Offriamo assistenza completa ai nostri affiliati. L’investimento minimo parte da 50mila euro, ma direi che in media siamo intorno agli 80-90mila. Parliamo di un investimento con alti ritorni, che in genere si ripaga in poco tempo”.

Cercate anche personale?

“Siamo sempre alla ricerca di personal trainer da inserire nei nostri centri. Basta andare sul nostro sito per candidarsi”.

Com’è andato finora questo 2023?

“Abbastanza bene, anche se mi aspettavo ancora di più, ma il quadro complessivo non aiuta. L’incertezza della guerra in Ucraina e il costo elevato del denaro scoraggiano molte persone a mettersi in proprio, a investire. Chiuderemo comunque l’anno con 16/17 nuove aperture, il che ci porterà a superare la soglia dei 100 centri”.

Cosa bolle in pentola per il prossimo anno?

“Apriremo in un nuovo paese europeo. Sarà il nostro terzo paese, perché siamo già presenti in Italia e in Romania. Poi ci concentreremo sui servizi ai nostri affiliati: l’obiettivo è offrire servizi sempre più utili e di qualità, così da aiutarli a crescere e a fare business. Credo sia importante avere un approccio responsabile alla crescita della rete, cercando di tenere al minimo il naturale tasso di chiusura dei punti affiliati. Nel nostro caso puntiamo a meno del 5% annuo, il che ci collocherebbe tra i migliori di tutto il franchising italiano”.